Perché alcune società di servizi B2B valgono due o tre volte il loro fatturato, mentre altre restano ferme a 0,5 volte i ricavi? In poche parole, il rapporto prezzo/vendite (P/S) è lo strumento più veloce per capire al volo quanto vale un’azienda guardando i ricavi. Funziona come un faro nella nebbia del mercato e ti indica in un istante se stai puntando sull’affare giusto.

Iniziamo dal calcolo del P/S. Poi scopriremo come interpretarlo per capire se un multiplo è alto o basso. E infine, ti mostreremo strategie concrete per usare al meglio questo indicatore nel tuo prossimo investimento.

Pronto a decifrare il tuo prossimo affare con il rapporto prezzo/vendite?

Definizione e Calcolo del Multiplo Prezzo/Vendite per Aziende di Servizi B2B

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Hai mai sentito parlare del multiplo prezzo/vendite, anche chiamato P/S? Per chi gestisce o investe in aziende di servizi B2B è uno strumento davvero pratico per capire, in modo veloce, quanto vale una società rispetto ai suoi ricavi. In sostanza, si tratta di confrontare il valore totale dell’azienda (l’enterprise value, cioè la somma di tutto ciò che l’impresa vale, debiti compresi) con quello che fattura ogni anno.

Ecco la formula principale, quella che usiamo quasi sempre per dare subito un’idea chiara:
P/S = Enterprise Value (EV) / Ricavi annuali

Se invece vuoi guardare solo alla parte relativa all’equity (cioè il prezzo che gli azionisti ricaverebbero vendendo tutta la loro quota), basta mettere al numeratore il valore dell’equity al posto dell’EV. In entrambi i casi, il metodo si abbina benissimo ad altri strumenti di valutazione, così ottieni un quadro completo.

Mettiamo subito le mani in pasta con un esempio rapido. Immagina una società di servizi B2B con ricavi di 2 M€ e un enterprise value stimato di 4 M€. Applicando la formula:
P/S = 4 M€ / 2 M€ = 2x

Cosa significa, nella pratica? Beh, vuol dire che ogni euro di fatturato vale due euro nel valore complessivo dell’azienda. Facile e immediato, no?

Sai qual è il bello di questo multiplo? È semplice e si calcola al volo, molto più diretto, ad esempio, rispetto al DCF (cioè il “discounted cash flow,” che richiede calcoli sul flusso di cassa atteso). Quindi, quando ti serve una prima valutazione per capire se può valere la pena acquistare o vendere, il P/S dà subito una bussola per orientarsi.

Un attimo, però: quanto vale davvero per il mercato dei servizi B2B? Generalmente, i multipli P/S in questo settore variano tra 0,5x e 3x il fatturato. Le aziende che crescono in fretta, magari con clienti vincolati da contratti lunghi, di solito si piazzano nella fascia alta. Quelle più mature, oppure con margini ridotti, sono più vicine al limite inferiore.

Se vuoi muoverti in modo informato, ad esempio durante una trattativa, dare un’occhiata veloce ai multipli delle aziende simili (i cosiddetti “comparables”) può aiutarti parecchio a scegliere la strategia migliore.

In conclusione? Il multiplo prezzo/vendite è uno dei nostri alleati preferiti per fare valutazioni agili e ben fondate nelle aziende di servizi B2B. E spesso è proprio la sua semplicità a renderlo così potente.

Benchmark di Multipli Prezzo/Vendite per Sottosettori di Servizi B2B

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Hai mai sentito parlare della famosa “regola pratica” usata da chi investe nei servizi B2B in Italia? In pratica, molti professionisti chiedono: “Ok, ma quanto vale davvero un’attività se guardo solo il fatturato?” Qui entrano in gioco le farmacie e gli studi dentistici, che spesso fanno da punto di riferimento quando si tratta di valutare il valore di mercato delle aziende nel settore.

Partiamo dalle farmacie. In questo caso, il multiplo prezzo/fatturato (cioè il valore pagato diviso i ricavi annui) si aggira di solito intorno a 1,5 volte. Sai perché? Le farmacie possono contare su entrate prevedibili, clienti molto fedeli (magari grazie a tessere fedeltà o servizi ricorrenti) e una certa tranquillità che arriva proprio dalla stabilità del business. Insomma, chi acquista sa di comprare qualcosa di “solido”.

Per gli studi dentistici, invece, il multiplo si avvicina più spesso a 1,0 volte il fatturato. Qui la storia è diversa: si tratta di strutture più piccole, con guadagni che possono variare nel corso dell’anno e costi fissi meno pesanti rispetto ad altre realtà sanitarie. La combinazione di questi elementi tiene basso il valore, ma garantisce comunque una base affidabile per la valutazione.

Facciamo parlare i numeri, così è tutto più chiaro. Ecco una panoramica basata su alcune trattative chiuse di recente:

Settore B2B Range multiplo P/S N° transazioni campione
Farmacie 1,5× 25
Studi dentistici 1,0× 18

Questi numeri sono solo il punto di partenza. Se vuoi davvero capire qual è il multiplo giusto per una specifica attività, ti consiglio di guardare anche la crescita dei ricavi negli ultimi anni e il tipo di clienti serviti (per esempio, quanti sono “storici” e quanti nuovi). Tutte queste informazioni, messe insieme, rendono il multiplo prezzo/vendite uno strumento ancora più efficace per trovare l’accordo giusto quando si parla di servizi B2B.

Hai domande su come applicare questi benchmark al tuo caso? Scrivici pure: ci piace ragionare insieme sui numeri.

Driver di Valore che Influiscono sul Multiplo Prezzo/Vendite per Aziende di Servizi B2B

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Quando valutiamo una società di servizi B2B, c’è una manciata di indicatori che davvero fanno la differenza sui multipli prezzo/ricavi. Da dove si parte? Di solito dal ritmo di crescita dei ricavi, quello che in gergo chiamiamo CAGR (tasso di crescita annuale composta). Se un’azienda investe bene per migliorare i prodotti o aggiungere servizi che piacciono ai clienti, quel tasso cresce. Più cresce, più gli investitori sono disposti a pagare. È un po’ come regolare il volume della radio: alzando l’asticella della crescita, il valore va su.

Ma non è tutta una questione di corsa in avanti. Il churn rate, cioè quante aziende clienti abbandonano ogni anno, conta un sacco. Qual è la soglia sana? Nelle startup SaaS ci si può accontentare di un churn tra il 3% e il 5% annuo. Se invece parliamo di aziende mature, sarebbe meglio stare addirittura sotto al 3%. E qui entra il famoso rapporto LTV/CAC (valore medio di vita cliente rispetto al costo di acquisizione del cliente), che va sempre visto insieme ad altri temi come i fattori di rischio e di valore nella valutazione aziendale. Questo mix serve per capire se la crescita è sostenibile o solo un fuoco di paglia.

C’è un numero magico che teniamo d’occhio? Sì: un rapporto LTV/CAC superiore a 3:1 è segno che il modello funziona. In pratica, ogni euro investito per trovare un nuovo cliente ne porta indietro almeno tre in ricavi complessivi. Le aziende che mostrano questi numeri si prendono multipli più generosi dal mercato.

Non dimentichiamoci degli altri driver fondamentali, soprattutto quelli operativi e finanziari:

  • contratti pluriennali che garantiscono entrate stabili e prevedibili;
  • barriere d’accesso al settore, come brevetti, certificazioni o tecnologie proprietarie;
  • dipendenza del business dal fondatore, quello che spesso chiamiamo “key person risk”: se tutto dipende da una persona sola, qualche punto sul multiplo potremmo perderlo.

E poi ci sono i fattori meno “matematici”, ma non meno importanti: la qualità del management e la capacità di scalare il servizio. Questi elementi, quando analizziamo a fondo una società, spiegano spesso variazioni di multiplo che i numeri da soli non raccontano.

Qui sta il bello: è l’insieme di tutti questi fattori che dà a ogni azienda di servizi B2B il suo valore particolare, aiutando acquirenti e venditori a trovare quell’equilibrio giusto nella trattativa.

Confronto tra Multiplo Prezzo/Vendite e Altre Metodologie di Valutazione B2B

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Quando si tratta di capire quanto vale davvero un’azienda, ci sono vari modi per calcolarlo. Forse ti è già capitato di sentire parlare del DCF (discounted cash flow), che in pratica consiste nello stimare i flussi di cassa futuri (magari con una formula tipo FCF = EBIT × (1–a) – ΔCI) e poi attualizzarli usando il WACC (costo medio ponderato del capitale) insieme a un certo tasso di crescita. Questo metodo prova a prendere in considerazione davvero tutto: reinvestimenti, tasse, e ogni altra componente. Di contro? Devi azzeccare le previsioni sui flussi di cassa futuri, il che richiede dati dettagliati e un po’ di esperienza.

Se ti interessa una strada più diretta, ci sono i multipli di mercato. Parliamo di rapporti come EV/EBITDA (enterprise value, cioè valore complessivo della società, diviso gli utili prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti) oppure EV/Ricavi, quello che tanti chiamano multiplo prezzo/vendite. Questi strumenti vanno dritti al punto: sono facili e veloci da calcolare. Vuoi vedere come si possono combinare diversi approcci? Dai un’occhiata a questa guida sulla valutazione d’impresa con metodi misti.

E c’è anche un altro metodo centrato sul risultato operativo. Il multiplo sull’EBIT (utile prima di interessi e tasse) può essere scritto con una formula, se vuoi essere preciso:
Multiplo EBIT = (1–a) × (1–g/ROI) / (WACC–g)
Giusto per darti un’idea concreta: se aumenti il tasso di crescita (g) di un punto percentuale, il multiplo sale di circa 4 punti. E se invece abbassi di un punto il WACC, allora il multiplo si impenna addirittura di oltre 7 punti. Una bella differenza.

Anche il livello di indebitamento (cioè quanto l’azienda fa leva sulla finanza esterna) e il carico fiscale incidono sul WACC. Un leverage più alto tende ad abbassare il costo medio del capitale e, di solito, alza il rapporto EV/Ricavi. E allora, cosa succede nella pratica? Nelle aziende che stanno crescendo rapidamente e non hanno particolari problemi di liquidità, il multiplo prezzo/vendite è spesso la scelta migliore, perché rispecchia la fase espansiva in modo chiaro. Se invece parliamo di realtà più mature e “stabili,” che possono contare su flussi di cassa regolari, potrebbe convenire scegliere EV/EBITDA oppure il classico DCF: questi strumenti restituiscono un quadro più fedele alla realtà operativa.

In poche parole: ogni metodo ha il suo perché. Sta a noi scegliere, in base a come si muove davvero l’azienda.

Linee Guida per Investitori e Venditori sull’Uso del Multiplo Prezzo/Vendite in Operazioni B2B

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Quando si tratta di acquisire un’azienda di servizi, è cruciale trovare esempi davvero simili a cui guardare. Ecco il punto: per avere dei riferimenti affidabili, serve partire da aziende che offrono servizi analoghi, hanno una dimensione simile e si muovono in condizioni economiche vicine. Proprio per questo di solito chiediamo l’aiuto di un transaction advisor (un consulente specializzato in operazioni M&A) che ci aiuti a scovare transazioni chiuse da poco e davvero comparabili. Così puoi capire subito se il multiplo prezzo/vendite che stai considerando è in linea col mercato.

Poi, durante la due diligence finanziaria (cioè l’analisi approfondita dei numeri e delle prospettive aziendali), ci piace affiancare il multiplo a una valutazione concreta della crescita prevista e dei costi di finanziamento. Ti suona complicato? In realtà, usiamo tecniche come lo scenario planning (simulazioni di possibili futuri) e la sensitivity analysis (analisi dell’effetto di piccoli cambiamenti su risultati chiave), per vedere come cambiano i conti se salgono i tassi di interesse o calano i margini. Così possiamo evitare il classico “mercato dei limoni” – situazioni dove si blocca tutto perché acquirente e venditore si fanno idee troppo diverse sul valore.

Ultimamente, con i mercati che vanno su e giù, è ancora più importante pensare al medio e lungo periodo. Ecco perché creiamo scenari in cui ipotizziamo sia tassi in salita sia in discesa, tenendo conto pure dell’effetto delle tasse. Nel memorandum informativo (il documento chiave dell’operazione), inseriamo sempre valori minimi, massimi e situazioni “stressate”, così si vede subito fino a dove può spingersi la valutazione. Per chi vende, tutto questo permette di mostrare agli acquirenti una exit strategy strutturata e credibile.

E per chi compra? Questo approccio ordinato rende tutto più chiaro: rischi e opportunità saltano subito fuori. Sapere come cambiano i multipli se cambia lo scenario aiuta a preparare bene il piano di integrazione dopo l’acquisizione e a scegliere insieme le metriche con cui misurare i risultati. Un memorandum scritto con cura ispira fiducia e velocizza ogni trattativa.

In fondo, lavorare così fianco a fianco è ciò che rende davvero solide le migliori operazioni B2B.

Considerazioni finali

Abbiamo definito il multiplo Prezzo/Vendite come rapporto tra EV e ricavi, mostrando formula ed esempio pratico.

Quindi abbiamo analizzato i driver di valore principali e messo a confronto il metodo P/S con DCF e EV/EBITDA.

Infine abbiamo proposto linee guida per selezionare comparables e calibrare scenari.

Con il giusto approccio, il multiplo prezzo/vendite per aziende di servizi B2B diventa uno strumento chiave per decisioni informate e ottimistiche.

FAQ

Come funziona il metodo dei multipli per la valutazione d’azienda?

Il metodo dei multipli per la valutazione d’azienda confronta indicatori finanziari (EV/EBITDA, EV/Ricavi) di società comparabili, offrendo una stima rapida del valore di mercato integrabile con analisi prospettiche.

Come si calcola il multiplo Prezzo/Vendite per servizi B2B?

Il multiplo Prezzo/Vendite per servizi B2B si calcola dividendo il valore d’impresa (EV) per i ricavi. Per esempio, EV 4 M€ su ricavi 2 M€ corrisponde a un multiplo di 2×.

Quali multipli di valutazione aziendale devo considerare?

I multipli di valutazione aziendale più diffusi includono EV/EBITDA (valore d’impresa su Ebitda), EV/Ricavi (P/S), Price/Fatturato (Equity Value) e multipli di transazioni comparabili.

Come si determina e utilizza il multiplo EBITDA per settore?

Il multiplo EBITDA si ottiene dividendo l’enterprise value (EV) per l’EBITDA e varia in base a margini e crescita specifici di ogni settore; consente paragoni diretti tra aziende simili.

Qual è la differenza tra multipli equity side e multipli di transazione M&A?

I multipli equity side rapportano il prezzo al valore netto azionario (Equity Value), mentre i multipli di transazione M&A riflettono i prezzi pagati in operazioni comparabili, incluso il debito.

Puoi fornire un esempio pratico di valutazione aziendale con il metodo dei multipli?

Un esempio pratico: un’impresa con ricavi annuali di 2 M€ e EV di 4 M€ ha un multiplo P/S pari a 2×; applicando questo multiplo ai ricavi di un target ottieni il suo valore stimato.