Il Vero M&A vs l’M&A di Instagram: Verità scomode nel mercato delle acquisizioni

In questo video, un esperto di M&A con oltre 33 anni di esperienza discute le differenze tra i veri professionisti del settore e gli “influencer di Instagram” che promuovono strategie di acquisizione discutibili. Confronta l’acquisizione di micro-business (lavanderie a gettoni, caffetterie) con business più sostanziali, sottolineando come molti presunti “esperti” di M&A stiano diffondendo consigli potenzialmente pericolosi senza avere una reale esperienza nel settore.

L’illusione delle micro-acquisizioni: quando compri un lavoro, non un business

Negli ultimi tre anni, il panorama dell’M&A per piccole e medie imprese è stato invaso da centinaia di nuovi “esperti” improvvisati che predicano strategie di acquisizione sui social media. La realtà, però, è ben diversa dalle promesse patinate che vediamo online.

Il problema fondamentale è che molti di questi influencer promuovono l’acquisizione di micro-business che generano flussi di cassa minimi – spesso intorno ai 100.000 € annui o meno. Come sottolinea l’esperto nel video: “Non stai comprando un business quando fai un’operazione del genere. In realtà stai comprando un lavoro”.

Questa distinzione è cruciale. Quando investi centinaia di migliaia di euro per acquisire una lavanderia a gettoni, una caffetteria o un salone di parrucchiere, spesso finisci con un’attività che:

  • Richiede la tua presenza quotidiana
  • Genera profitti insufficienti per assumere un manager competente
  • Ti intrappola nell’operatività invece di permetterti di fare l’investitore

La prospettiva è chiara: se desideri un lavoro, non dovresti pagare per averlo – dovrebbero essere gli altri a pagarti. Se invece vuoi realmente investire in un business, dovresti puntare ad attività che generano almeno 500.000 € di flusso di cassa annuo, permettendoti così di assumere un management capace e posizionarti come proprietario-investitore anziché proprietario-operatore.

La triste verità sui micro-business: limitazioni strutturali e sfide operative

Prendiamo come esempio le lavanderie a gettoni, frequentemente promosse come “investimenti sicuri” sui social media. L’analisi rivela problematiche strutturali che pochi promotori menzionano:

Mercato limitato geograficamente

Una lavanderia serve principalmente clienti nel raggio di pochi isolati – spesso persone senza automobile (chi può permettersi un’auto può generalmente permettersi anche una lavatrice). Questo pone un limite invalicabile alla scalabilità.

Sfide operative quotidiane

  • Gestione del contante: quantità significative di monete e banconote da gestire, con alto rischio di furti
  • Turnover del personale: dato il basso livello di competenze richieste e i salari minimi, il ricambio è frequente
  • Costi di manutenzione e capex: attrezzature che necessitano manutenzione costante

Bassa capacità di generare profitti

Con un flusso di cassa tipico di 50.000 € – 60.000 € annui e i costi di gestione, il profitto netto potrebbe essere di appena 20.000 € all’anno. Come nota ironicamente l’esperto: “Dovresti comprarne almeno cinque per guadagnare sei cifre”.

L’opinione contrarian: il valore dei rollup anche nei settori “noiosi”

Nonostante le criticità evidenziate, emerge una prospettiva sorprendentemente controcorrente: i micro-business possono diventare interessanti se acquisiti in quantità significativa attraverso strategie di rollup.

Il video racconta il caso di Darren, un imprenditore britannico che inizialmente voleva aiutare la figlia ad acquisire un salone di parrucchiere. Utilizzando tecniche di ricerca di deal “off-market” (approccio diretto ai proprietari anziché passare dai broker), ha identificato più di 60 potenziali venditori. Alla fine, ha acquisito non uno ma 30 saloni, creando un gruppo con importanti economie di scala.

La chiave del successo? I prodotti. Come spiega: “Se possiedi un singolo salone, paghi 50 € all’ingrosso per uno shampoo che rivendi a 100 €. Con 30 saloni, il tuo costo scende a 20 € – 25 €, con tutto il margine aggiuntivo che finisce direttamente nel risultato operativo”.

Questo esempio sfida la narrativa comune e dimostra che anche settori apparentemente poco attraenti possono generare valore significativo attraverso la consolidazione e le economie di scala – una strategia raramente discussa dai “guru” di Instagram.

Come distinguere i veri esperti dai venditori di fumo

Nel mercato attuale dell’M&A, con milioni di baby boomer che si avvicinano alla pensione e portano le loro attività sul mercato, è fondamentale saper distinguere tra:

  1. Esperti autentici: Professionisti con decenni di esperienza, che hanno concluso numerose operazioni e possono dimostrare risultati concreti
  2. Marketer opportunisti: Figure che cavalcano il trend dell’M&A senza vera esperienza, utilizzando ChatGPT e contenuti riciclati da YouTube
  3. Guru dei micro-business: Promotori che hanno completato una singola operazione (spesso piccola) e si autoproclamano esperti

Il consiglio più prezioso emerge chiaramente: “Quando scegli un coach, fai la tua due diligence. Assicurati che queste persone abbiano le competenze, l’esperienza e le cicatrici di battaglia”.

Un vero esperto non si limita a dire cosa fare, ma soprattutto consiglia cosa NON fare, basandosi sugli errori costosi commessi in prima persona – quello che Keith Cunningham nel libro “The Road Less Stupid” chiama “dumb tax”, la tassa sulla stupidità.

L’errore fatale della mentalità da piccolo investitore

La vera differenza tra i principianti e gli investitori esperti nel campo dell’M&A risiede nella visione e nell’ambizione. Molti neofiti si avvicinano al settore pensando a micro-attività – lavanderie, autolavaggi, distributori automatici – trattandole come “side gig” anziché veri investimenti.

La realtà economica è ben diversa:

  • Finanziabilità: Le banche raramente finanziano l’acquisizione di micro-business a meno che non includano immobili di valore
  • Costi nascosti: Una lavanderia che genera 60.000 € annui potrebbe trovarsi su un immobile dal valore di 1 M€, con rate di mutuo superiori al cashflow operativo
  • Opportunità alternative: Con lo stesso impegno, è possibile acquisire business nel commercio elettronico, manifattura, servizi professionali o sanità con flussi di cassa di 500.000 € annui

Come sottolinea provocatoriamente l’esperto: “Le banche si entusiasmano per questi deal, perché preferiscono concedere finanziamenti più consistenti su un numero minore di operazioni, piuttosto che gestire tanti micro-prestiti”.

Punti salienti

  • I business realmente acquisibili dovrebbero generare almeno 500.000 € di cashflow annuo per permetterti di diventare un investitore e non un operatore
  • Le micro-attività come lavanderie e caffetterie hanno limiti strutturali alla scalabilità e profittabilità che le rendono “lavori acquistati” piuttosto che investimenti
  • L’unica strategia efficace per i micro-business è il rollup: l’acquisizione di decine di attività simili per creare economie di scala significative

P.S. Mentre navighi nel mondo dell’M&A, ricorda che la qualità del tuo investimento determinerà se passerai i prossimi anni a contare monete in una lavanderia o a valutare nuove opportunità di acquisizione dal tuo ufficio. La differenza non sta solo nella dimensione del business, ma nella tua visione come investitore.

Video di riferimento

Come mettere in pratica

Suggerisco di implementare da subito questi passi:

  1. Definire criteri di acquisizione
    • Filtro minimo: 500 000 € di cash flow annuo
    • Settori con management intermedio già disponibile (e-commerce, servizi B2B, sanità)
  2. Fare due diligence low cost
    • Analisi rapida di conto economico e cash flow in un foglio Excel
    • Controllo veloce di debiti, immobili e rischi operativi
  3. Cercare deal off-market
    • Contattare direttamente imprenditori in pensionamento via LinkedIn o associazioni locali
    • Usare email mirate e telefonate per scoprire vendite non pubblicizzate
  4. Valutare coach con esperienza reale
    • Chiedere casi di studio: importi, settori e risultati concreti
    • Evitare chi promuove acquisizioni di micro-business senza track record
  5. Testare micro-rollup su piccola scala
    • Partire con 3–5 attività simili per generare subito economie di scala
    • Negoziare sconti sui fornitori (es. shampoo a 20 € invece di 50 €)
  6. Automatizzare le operazioni ripetitive
    • Adottare un software di contabilità e CRM economico (<50 €/mese)
    • Creare dashboard di KPI per monitorare il cash flow settimanale
  7. Delegare fin dall’inizio
    • Assumere un manager con esperienza base e fissare KPI chiari
    • Standardizzare processi per ridurre il coinvolgimento quotidiano

Con questo piano mirato, a basso costo e velocemente attuabile, potrai liberarti dall’operatività quotidiana, posizionarti come investitore e massimizzare i risultati delle tue acquisizioni.

Citazioni

“Non stai comprando un’impresa, stai comprando un lavoro”

“Se vuoi un lavoro, vai a lavorare per qualcun altro”

“La maggior parte di quello che vedi su Instagram è spazzatura”

“Servono 500.000 $ di flusso di cassa annuo per passare da operatore a investitore”

“Il vero coach ti insegna cosa evitare grazie ai suoi errori”